30% dei professionisti della Gen Z non vogliono lavorare nel middle management
Un nuovo studio dell'agenzia di reclutamento svizzera Robert Walters mostra che i professionisti della Generazione Z in Svizzera sono riluttanti ad assumere un ruolo di middle management. Sebbene le aziende abbiano tradizionalmente favorito il passaggio a posizioni di middle management, una percentuale significativa della generazione più giovane non vede un futuro in questo ruolo. Le aziende devono quindi adottare un nuovo approccio: come possono rendere il ruolo di middle management attraente per la nuova generazione?
Lo studio di Robert Walters mostra che i professionisti della Generazione Z in Svizzera scelgono un percorso individuale per avanzare di carriera che si concentra sulla crescita personale e sull'acquisizione di competenze piuttosto che sull'assunzione di un ruolo di leadership.
Christian Atkinson, Country Director di Robert Walters Svizzera, spiega: "I Gen Z sono noti per la loro mentalità imprenditoriale. Preferiscono portare tutto se stessi nei progetti e concentrarsi sulla costruzione del proprio marchio e del proprio approccio piuttosto che sulla gestione degli altri."
Differenze generazionali nell'apprezzamento del middle management
È interessante notare che il 75 % dei professionisti ritiene che le generazioni più anziane diano molto più valore ai ruoli di middle management rispetto alle loro controparti più giovani. Christian osserva: "I professionisti più anziani hanno in genere trascorso anni a scalare la tradizionale scala aziendale, il che conferisce loro un maggiore rispetto per il middle management. D'altro canto, i professionisti più giovani, che spesso sono entrati nella forza lavoro in un'epoca di lavoro remoto o ibrido con un'attenzione particolare alle competenze digitali, sono meno inclini a sviluppare una forte fedeltà all'azienda".
Immagine negativa del middle management
Alla domanda sul perché eviterebbero i ruoli di middle management, il 78 % dei professionisti Gen Z in Svizzera ha citato l'elevato stress e la scarsa gratificazione. Altri fattori sono stati la limitata autorità decisionale e le minori opportunità di sviluppo personale. Christian aggiunge: "I nuovi middle manager devono affrontare una curva di apprendimento ripida, devono gestire un carico di lavoro più elevato, essere sempre disponibili per il proprio team e allo stesso tempo raggiungere i propri obiettivi. Questo spiega perché molti rifuggono da queste posizioni perché comportano troppe responsabilità".
Il futuro: una cultura senza capi
Nonostante queste tendenze, il middle management è ancora indispensabile per molti: il 63 % dei datori di lavoro dichiara che i middle manager svolgono un ruolo cruciale nella loro organizzazione. Christian conclude: "È chiaro che il middle management è una pietra miliare di qualsiasi organizzazione. Per occupare queste posizioni, i datori di lavoro devono ripensare le loro strategie per renderle più attraenti. Ciò potrebbe includere l'offerta di maggiore autonomia, valutazioni regolari del carico di lavoro e chiare opportunità di sviluppo delle competenze.
L'introduzione di una 'cultura senza capo' potrebbe significare che questi ruoli non sono più visti come un livello di gestione non necessario, ma come facilitatori che incoraggiano i loro team ad essere proattivi. I datori di lavoro devono dare priorità al middle management ora per evitare una significativa carenza di talenti in futuro".
Fonte: www.robertwalters.ch