UZH: Per questo motivo, i gruppi occupazionali sono spesso atipici rispetto al genere.
Molte donne e uomini lavorano in professioni tipiche del genere. Un nuovo studio dell'Università di Zurigo spiega perché: secondo lo studio, una ragione importante è che gli uomini abbandonano selettivamente le professioni che sono sempre più occupate da donne. Esiste ancora una forte segregazione di genere nel mercato del lavoro, sebbene lo status occupazionale dei sessi sia cambiato negli ultimi 50 anni [...]
Molte donne e molti uomini svolgono professioni tipiche del genere. Un nuovo studio dell'Università di Zurigo spiega perché: secondo lo studio, una ragione importante è che gli uomini abbandonano selettivamente le professioni che sono sempre più occupate dalle donne.
Esiste ancora un forte divario tra i sessi nel mercato del lavoro, anche se negli ultimi 50 anni la situazione occupazionale dei due sessi è diventata più equa. Ad esempio, molte professioni di cura sono a prevalenza femminile, mentre molti mestieri specializzati sono svolti principalmente da uomini. Perché? L'Università di Zurigo ha cercato di spiegarlo in un nuovo studio. Secondo lo studio, la teoria della ricerca di genere prevede che gli uomini abbandonino selettivamente le professioni e le specializzazioni che sono occupate da un maggior numero di donne.
Teoria testata empiricamente
Per Block, professore di sociologia all'Università di Zurigo, ha testato empiricamente la teoria utilizzando nuovi metodi di ricerca sulle reti. Il mercato del lavoro è inteso come una rete in cui i lavoratori collegano diverse professioni con i loro cambiamenti di carriera. In questo modo è possibile analizzare se gli uomini abbandonano selettivamente le professioni che si stanno femminilizzando. A tal fine si prendono in considerazione le varie caratteristiche occupazionali che incanalano uomini e donne verso professioni diverse. I dati empirici dello studio provengono dalla Gran Bretagna, dove il mercato del lavoro presenta analogie con molti Paesi europei, ma anche con quelli nordamericani.
I risultati mostrano chiaramente che gli uomini hanno meno probabilità di rimanere in occupazioni in cui passano più donne. Ad esempio, lo studio mette a confronto due ipotetiche professioni identiche in tutte le caratteristiche occupazionali, che differiscono solo per il fatto che il 25% dei lavoratori di una e il 75% dei lavoratori dell'altra sono donne. "L'analisi mostra che gli uomini hanno il doppio delle probabilità di lasciare la professione che si femminilizza", spiega il professor Block. L'effetto di questo comportamento è oggetto di uno studio di simulazione in cui le donne e gli uomini non sono influenzati dal genere degli altri dipendenti delle professioni. Se solo gli attributi specifici del lavoro (come il salario, la flessibilità o le caratteristiche del lavoro) influenzassero effettivamente il cambiamento di lavoro, lo studio di simulazione prevede una diminuzione del 19-28% della segregazione di genere nelle professioni.
La ricerca conclude che la segregazione di genere non è causata solo da attributi lavorativi tipici del genere, ma anche da uomini (e donne) che consapevolmente o inconsapevolmente resistono alla mescolanza.