Transazioni Bitcoin: Tutto tranne che veloce
Nonostante il clamore, è improbabile che il bitcoin sia adatto come mezzo di pagamento generale per il momento. Non riesce a causa della sola velocità di transazione, come mostra un confronto. Le transazioni di Bitcoin sono troppo lente.
Come pagheremo in futuro? Probabilmente in modo digitale - con transazioni Bitcoin? Con ogni probabilità no, dice Daniel Franke di Carta di credito.net. Questa piattaforma ha recentemente confrontato il numero di transazioni al secondo che sono possibili con le criptovalute o i fornitori di servizi di pagamento. Con una sobria conclusione: "La velocità di transazione del Bitcoin è al massimo sufficiente per una cassa di risparmio di paese, ma non come sistema di pagamento globale", dice Daniel Franke. "La velocità di transazione di Bitcoin è troppo bassa. Le altre criptovalute sono molto più potenti qui". Nel caso del Bitcoin classico, il valore è di appena 7 (!) transazioni al secondo. Per fare un confronto: la velocità di elaborazione di PayPal permette 450 transazioni al secondo, VISA anche teoricamente fino a 56.000 e il sistema di pagamento online cinese Alipay fino a 256.000. Con la criptovaluta Stellar Lumens, sono possibili almeno 4.000 transazioni al secondo. Un confronto tra 12 fornitori di servizi di pagamento/criptovalute per quanto riguarda il loro numero massimo di transazioni al secondo può essere trovato sotto https://www.kreditkarte.net/kryptowaehrungen/
Inoltre, i costi delle transazioni Bitcoin sono ormai esorbitanti. Per una transazione di medie dimensioni, il portale commerciale ha calcolato costi una tantum di poco meno di 9,95 euro. Per altre criptovalute come DASH (Digital Cash) o Ether, i costi corrispondenti erano rispettivamente 6 e 17 centesimi. Un altro problema elementare con Bitcoin è che le criptovalute difficilmente possono essere spiegate in una o due frasi, il che comporta dei rischi. "I Bitcoin sono molto complessi e solo condizionatamente adatti come mezzo di pagamento generale. Vediamo i Bitcoin più come parte di un portafoglio di investimenti, ma non per fare acquisti alla cassa del supermercato", conclude Daniel Franke.