Prospettive di crescita ancora intatte: Il nuovo indice di fiducia globale misura l'ottimismo delle imprese

L'economia globale continua a crescere. Mentre le prospettive dei Paesi industrializzati continuano ad offuscarsi, quelle dei mercati emergenti rimangono intatte. È quanto emerge dal rapporto trimestrale "Global Business Optimism Insights" (GBOI), pubblicato di recente dall'agenzia di credito Dun & Bradstreet.

Le prospettive di crescita sono ancora intatte, ma l'indice di fiducia globale tende a scendere. (Immagine: www.pixabay.com)

I rapporti Global Business Optimism Insights (GBOI) fungono da indice di sentiment per cinque sottosettori: Global Business Optimism Index, Global Business Supply Chain Continuity Index, Global Business Financial Confidence Index, Global Business Investment Confidence Index e Global Business ESG Index. Si basa su un'indagine condotta su circa 10.000 leader di un ampio universo di settori e dimensioni aziendali. Il GBOI fornisce quindi una visione dettagliata delle aspettative dei leader aziendali di tutto il mondo in merito all'attuale contesto commerciale, macroeconomico e di investimento.

Commentando i risultati, Arun Singh, Global Chief Economist di Dun & Bradstreet, afferma: "Il calo degli indici Global Business Optimism, Supply Chain Continuity e Financial Confidence riflette lo stress di fondo dell'economia globale". Se da un lato l'inasprimento senza precedenti della politica monetaria ha contribuito a contenere l'inflazione in alcuni Paesi, dall'altro ha sollevato lo spettro di un rallentamento dell'economia e dello stress sui bilanci aziendali. Tuttavia, l'economia globale non è andata così male come si temeva: la maggior parte delle aziende prevede di aumentare gli investimenti di 2-6 % in tecnologia, immobili, sviluppo di prodotti e iniziative di sostenibilità, facendo sperare in un miglioramento delle condizioni economiche."

Indice di sentimento con tendenza al ribasso

Il rapporto mostra un minore ottimismo rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, i dirigenti prevedono ancora un miglioramento della situazione. Il calo dell'ottimismo nel sottoindice relativo alla continuità della catena di approvvigionamento Supply Chain Continuity Index è particolarmente marcato: 50,6 rispetto al 53,7 del trimestre precedente. I punteggi superiori a 50 riflettono un miglioramento, quelli inferiori un peggioramento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Cali significativi sono stati registrati negli Stati Uniti (-10,2 %) e in Germania (-8,9 %). I rischi maggiori: Incertezza economica, sfide normative e aumento dei prezzi delle materie prime.

Sono stati registrati cali anche nell'Indice di fiducia finanziaria, che riflette le valutazioni delle condizioni di finanziamento, dei rischi di credito e della solidità dei bilanci. A differenza degli Stati Uniti (-4,2 %), i dati della Germania mostrano un miglioramento marginale (0,2 %). Secondo l'Indice di fiducia finanziaria, il Giappone (58,7), la Corea del Sud (58,3) e la Turchia (58,2) sono i paesi più fiduciosi sulle proprie condizioni finanziarie.

La tendenza al ribasso di questi sottoindici determina una leggera attenuazione dell'indice generale, che passa da 53,3 a 52,5. A un meno 2 % nei Paesi industrializzati si contrappone un più 0,4 % nei mercati emergenti. Le aziende dei mercati emergenti come il Brasile (0,9 %) e l'India (0,4 %) registrano i maggiori aumenti di ottimismo per il terzo trimestre 2023, mentre i mercati dell'eurozona registrano i maggiori cali (-3,9 %). Con un valore di 3,0 %, il calo in Germania è leggermente inferiore a quello registrato in Italia e in Francia (rispettivamente -4,6 % e -4,2 %).

Aziende almeno ottimiste:

  • Servizi finanziari (49,9)
  • Automobile (51,2)
  • Miniere (51,5)
  • Metalli (52,1

Le aziende più ottimiste:

  • Servizi di pubblica utilità (53,4)
  • Commercio (54,1)
  • Ospitalità (54,2)

Fonte: www.dnb.com

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