Particolato: due approcci di igiene dell'aria a confronto
I valori limite di emissione sono uno strumento adeguato per garantire la protezione della popolazione dagli effetti sulla salute del particolato, come sottolineato dalla Commissione federale per l'igiene dell'aria.
Editoriale
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2 Dicembre 2020
Fonte: Qualità dell'aria 2020, FCAH
L'aria contiene particolato proveniente dal traffico, dall'industria, dalle imprese commerciali, dalle case, dagli impianti di combustione, ecc. La polvere fine può causare asma, tosse cronica, bronchite o altre malattie respiratorie, così come malattie polmonari tra cui il cancro ai polmoni. Pertanto, le polveri sottili sono state classificate come cancerogene dall'Agenzia dell'OMS per la ricerca sul cancro (IARC) dal 2013.
Due approcci di igiene dell'aria a confronto
Le polveri fini sono regolamentate in Svizzera con limiti d'immissione scientificamente fondati, mentre per altre sostanze cancerogene si applica il principio di minimizzazione, assumendo un "rischio accettato" di un decesso per 1 milione di abitanti.
La FCAH conclude che i valori limite d'immissione per il particolato sono superiori al concetto di "rischio accettato" per la politica di controllo dell'inquinamento atmosferico. Secondo la FCAH, i valori limite d'immissione rappresentano uno strumento pragmatico, trasparente ed efficiente per un controllo dell'inquinamento atmosferico efficace e orientato all'impatto. La FCAH raccomanda che il particolato continui ad essere valutato con valori limite di immissioni e che questi vengano aggiustati se necessario. Lo stato delle conoscenze sugli effetti viene monitorato da vicino e, se necessario, saranno proposti a tempo debito degli aggiustamenti ai valori limite d'immissione, conclude il comunicato stampa.
Fonte: Commissione federale per l'igiene dell'aria
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