Gli svizzeri investono poco tempo nella formazione continua, ma più nella riqualificazione professionale
Meno della metà dei dipendenti svizzeri dedica attualmente una quantità significativa di tempo alla formazione continua - la media mondiale è di 65%. Se lo fanno, è molto probabile che siano autodidatti. D'altra parte, gli svizzeri sono disposti a sottoporsi a un programma di riqualificazione completa un po' più spesso della media globale. Lo dimostra un nuovo studio.
Globalizzazione, digitalizzazione o intelligenza artificiale: anche se gli effetti a lungo termine sul mercato del lavoro non sono completamente prevedibili, nei prossimi anni emergeranno nuovi lavori con nuovi requisiti.
Riqualificazione piuttosto che formazione continua
Oggi, tuttavia, solo 44% dei dipendenti svizzeri si stanno adeguando a questi nuovi requisiti, un dato nettamente inferiore alla media globale di 65%. Ma quando ci formiamo, è molto probabile che lo facciamo attraverso l'autoapprendimento, "sul posto di lavoro" o attraverso un istituto di formazione tradizionale. Lo dimostra lo studio sul mercato del lavoro internazionale Decodificare le tendenze globali in materia di riqualificazione e riqualificazione, per il JobCloud, la società di consulenza strategica Boston Consulting Group (BCG)) e la rete globale di job board La rete ha intervistato 366.000 persone di 180 nazioni. "Osserviamo che i manager sono spesso preoccupati di sapere se i loro dipendenti sono pronti ad acquisire nuove competenze. L'indagine dimostra che c'è ancora bisogno di un'azione da parte del mondo economico e politico per promuovere l'apprendimento permanente", afferma Daniel Kessler, responsabile per la Svizzera della BCG.
Grande disponibilità alla riqualificazione completa
Tuttavia, quando si tratta di acquisire nuove competenze per un lavoro completamente diverso, gli svizzeri sono in vantaggio: 69% sarebbero disposti a riqualificarsi per rispondere ai nuovi requisiti. In questo caso ci sono chiare differenze tra i gruppi occupazionali: Mentre le persone provenienti dai settori delle vendite (78%), della gestione (77%) e della consulenza (75%) mostrano un'elevata disponibilità a farlo, i professionisti del settore scientifico e della ricerca (59%), dei servizi sociali (57%) e degli avvocati (57%) sono significativamente meno disposti ad accettare un lavoro completamente nuovo. "Alcuni gruppi professionali sono molto più colpiti dalla digitalizzazione e devono mostrare una maggiore flessibilità. La disponibilità all'apprendimento continuo è quindi centrale", afferma Davide Villa, CEO di JobCloud AG.
Impatto delle nuove tecnologie e della globalizzazione
I dipendenti svizzeri si sentono leggermente meno colpiti dalle nuove tecnologie e dalla globalizzazione in un confronto internazionale. Quasi la metà (46%) si aspetta un forte impatto personale dalla tecnologia (49% media globale) e 41% dalla globalizzazione (45% media globale).
Quali competenze saranno richieste in futuro
C'è un punto su cui tutti i lavoratori dei vari Paesi sono d'accordo: per rispondere con successo alle esigenze della crescente globalizzazione e automazione, le capacità di comunicazione sono di gran lunga le competenze più importanti che i lavoratori qualificati dovranno possedere in futuro. Secondo gli svizzeri, chi possiede anche capacità analitiche e di risoluzione dei problemi sarà in grado di reggere il confronto.
Fonte: JobCloud