Digitalizzazione del posto di lavoro: 5 errori capitali

Oggi l'equilibrio tra lavoro e vita privata è più importante che mai. Le giovani generazioni, in particolare, chiedono un posto di lavoro moderno e orari e luoghi di lavoro flessibili. Sulla strada della digitalizzazione del posto di lavoro, tuttavia, molte aziende stanno ancora commettendo errori capitali.

Molte aziende commettono ancora errori quando si tratta di digitalizzare il luogo di lavoro per i propri dipendenti. (Immagine: Fotolia.com)

Un luogo di lavoro moderno, orari e sedi flessibili sono argomenti importanti per le aziende per trattenere i talenti, soprattutto in tempi di carenza di lavoratori qualificati. Dopo tutto, l'equilibrio tra lavoro e vita privata sta diventando sempre più importante, soprattutto per le nuove generazioni. Le aziende stanno quindi giustamente lanciando iniziative di New Work o promuovendo la digitalizzazione del luogo di lavoro per i propri dipendenti. Grazie alle moderne tecnologie, nessuna di queste è una stregoneria e, ad esempio, le soluzioni cloud possono dare anche alle medie imprese un vantaggio reale in modo semplice e veloce.

Errori comuni nella digitalizzazione del posto di lavoro

Numerose aziende commettono una serie di errori capitali nel loro percorso verso il lavoro moderno. Michael Heitz, Regional Vice President Germany di Citrix, spiega quali sono gli errori capitali che le aziende continuano a commettere nella digitalizzazione del posto di lavoro e come possono evitarli.

  1. Lavoro d'ufficio: Non è più un segreto che i dipendenti desiderino lavorare da luoghi diversi, da casa o in viaggio dal treno. Secondo uno studio di Citrix pubblicato quest'anno, il 48% dei dirigenti intervistati ritiene che la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo abbia un'influenza positiva sulla cosiddetta "esperienza dei dipendenti", cioè in ultima analisi sulla loro soddisfazione. Per le aziende che hanno una sede poco attraente e che si affidano ai pendolari, la possibilità di un luogo di lavoro digitale equivalente è addirittura essenziale per poter resistere sul mercato.
  2. Lavoro mobile non pensato fino in fondo: Non è sufficiente consegnare al dipendente un computer portatile o uno smartphone, come dimostra un altro studio di Citrix: Ben il 44% dei lavoratori d'ufficio tedeschi (ndr: non ci sono dati relativi alla Svizzera), ad esempio, invia documenti al proprio indirizzo e-mail privato, in modo da potervi accedere anche al di fuori dell'ufficio. Questo è un disastro in termini di protezione dei dati e di sicurezza informatica! Le aziende devono fornire soluzioni hardware e software adeguate per rendere il lavoro mobile efficiente, semplice e sicuro.
  3. Mancanza di password: Ogni servizio ha un nome utente e una password diversi. Chi dovrebbe ricordarlo? In molte aziende, un dipendente su quattro deve ancora affrontare questa sfida. Non c'è da stupirsi che i dipendenti capitolino e scrivano le password. Nel peggiore dei casi, questi vengono stampati e appuntati sul bordo dello schermo del PC e qualsiasi cliente o visitatore dell'ufficio può fotografarli rapidamente. Il rimedio è una cosiddetta funzione di single sign-on per tutti i servizi utilizzati, gestita centralmente dal reparto IT.
  4. "Abbiamo sempre fatto così": Il motto "mai cambiare un sistema in funzione" è certamente giustificato, soprattutto per i sistemi critici. Ma: i dipendenti sono decisamente aperti a conoscere nuovi strumenti e applicazioni, come ha scoperto Citrix. Il 60% dei dipendenti è curioso quando il proprio datore di lavoro sostituisce i vecchi strumenti con altri nuovi. Inoltre, il 44% ritiene che le nuove tecnologie siano importanti per lavorare in modo più efficiente. Le aziende non devono quindi sottovalutare i dipendenti e non devono assolutamente mettere in secondo piano le innovazioni tecnologiche per paura del cambiamento o della frustrazione dei dipendenti.
  5. Software ingombrante: Oggi siamo costantemente circondati da software eleganti ed efficienti. Soprattutto nella sfera privata: le applicazioni per smartphone e web per i consumatori stabiliscono regolarmente lo standard. Questo rende ancora più difficile per i dipendenti impegnarsi con un software aziendale macchinoso, non intuitivo o non funzionale. Troppo spesso questo porta alla frustrazione e, nel peggiore dei casi, alla rassegnazione. Ben il 28% dei dipendenti tedeschi (nota dell'editore: non sono noti i dati relativi alla Svizzera) si è già affidato alla cosiddetta "shadow IT". Ciò significa che installano il software da soli, aggirando il reparto IT, o utilizzano servizi web che conoscono dal loro ambiente privato. Sebbene questo risolva il problema del singolo dipendente, può rappresentare un problema molto più grande per l'azienda se, ad esempio, si perdono dati sensibili.

Un cambiamento verso il "Nuovo Lavoro" non è certo facile. Soprattutto, ha bisogno del sostegno di tutta l'azienda. Una volta che il reparto Risorse Umane ha definito i guard rail e impostato i processi con la direzione aziendale, il reparto IT deve renderli possibili. Ciò significa che i processi e gli strumenti per un luogo di lavoro veramente digitale e flessibile sono stati pensati fino in fondo. Nel mondo di oggi, nessuna azienda può permettersi l'impatto negativo sulla soddisfazione o sull'esperienza dei dipendenti se vengono commessi errori gravi.

Informazioni sugli studi citati

Citrix ha intervistato 1.000 lavoratori che si affidano in modo significativo a dispositivi informatici/computer per svolgere il proprio lavoro a gennaio 2019 e ad aprile e maggio 2019. Inoltre, il personale esecutivo con responsabilità in materia di risorse umane è stato intervistato per uno studio pubblicato nel giugno 2019. L'indagine è stata condotta da The Economist Intelligence Unit (EIU) con Citrix Systems, Inc. come sponsor.

Fonte: Citrix

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