Studio sulle ore di lavoro nella vecchiaia: gli over 40 sono più efficaci quando lavorano 25 ore

Uno studio dell'Università di Melbourne sottolinea ancora una volta che i carichi di lavoro elevati possono essere problematici in determinate circostanze. Per i lavoratori di età superiore ai 40 anni, l'efficacia diminuisce a partire da 25 ore di lavoro settimanali.

Una settimana lavorativa molto lunga può avere effetti negativi sulle capacità cognitive di uomini e donne. (Immagine: depositphotos)

Gli orari di lavoro e i carichi di lavoro per fasce d'età sono di nuovo un tema importante. Non solo la Svizzera, ma anche altri Paesi stanno progettando di innalzare l'età pensionabile. Il motivo è lo sviluppo demografico: ci sono sempre più persone anziane, almeno nei Paesi industrializzati. Uno studio dell'Università di Melbourne ha ora scoperto che ciò può essere problematico in determinate circostanze. Per i lavoratori di età pari o superiore a 40 anni, l'efficacia diminuisce già a partire da 25 ore lavorative settimanali.

Lo studio della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Melbourne ha misurato le capacità cognitive di 3.500 donne e 3.000 uomini di età superiore ai 40 anni. Studiare tuttavia, risale già al 2016). Secondo lo studio, il lavoro stimola le attività cerebrali dei dipendenti in modo più efficace quando lavorano 25 ore alla settimana. In questo periodo lavorativo, gli effetti positivi sulle capacità cognitive degli over 40 sono stati maggiori.

Quando si lavora più di 30 ore a settimana, gli effetti positivi del lavoro diminuiscono. Si diceva che un orario di lavoro standard di 40 ore settimanali fosse adatto a mantenere le normali capacità cognitive, ma non era più efficace. Con un orario di lavoro di 55 o più ore settimanali, le prestazioni mentali dei lavoratori sono addirittura scese rapidamente, al di sotto del livello dei pensionati o dei disoccupati. Si potrebbe anche dire: dai 40 anni in poi, il troppo lavoro nuoce alla salute mentale.

Abilità cognitive

Secondo i ricercatori, i meccanismi in gioco sono due. Da un lato, il lavoro può stimolare le capacità cognitive, ma dall'altro lato, il lavoro provoca anche stanchezza e stress. Secondo lo studio, sembra che più un lavoratore è anziano, meno diventa resistente allo stress. In altre parole: Per sfruttare appieno gli effetti positivi del lavoro e lavorare nel modo più efficace possibile, per i lavoratori anziani sarebbe opportuno un orario di lavoro settimanale più basso. Per gli uomini sopra i 40 anni, anche una settimana lavorativa di oltre 30 ore può avere effetti negativi sulla salute mentale, almeno secondo i test dello studio del 2016.

Lo studio non ha esplorato le ragioni della correlazione tra le capacità cognitive e le ore di lavoro settimanali dei lavoratori anziani. Sarebbe ancora da chiarire se e in che modo i lavori part-time abbiano un effetto, quanto sia impegnativo mentalmente o fisicamente un lavoro o quante ferie o giorni di riposo si possano prendere tra un lavoro e l'altro. Inoltre, non è ancora stato studiato se esistano differenze specifiche per ogni Paese. (Fonte: Meedia)

 

Un ulteriore link ai "Working Papers" (pagina di studio) dell'Università di Melbourne è disponibile all'indirizzo qui

 

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